Stagioni di lezioni tematiche per esercitare il muscolo della scrittura (e riordinare le idee – prima di prendere la penna in mano o premere i tasti di una tastiera) usando, per orientarci nel mondo della letteratura e delle produzioni transmediali, la lettura ad alta voce di brani di autori italiani e stranieri e discipline quali la narratologia e la linguistica.

I nostri percorsi formativi sono caratterizzati da lezioni che possono essere affrontate singolarmente. Così, ognuno dei moduli della palestra può essere considerato in termini di organicità, rispetto all’intera stagione di esercizi, come essere affrontato singolarmente.

La palestra di scrittura e riordino mentale, organizzata da Filippo Lubrano e Francesco Terzago con il supporto imprescindibile dei Mitilanti, coinvolge un’utenza con aspirazioni, e necessità espressive, eterogenee. Si contraddistingue per essere un luogo dove le generazioni si incontrano.

La palestra di scrittura e riordino mentale è giunta, con il 2020, alla sua quarta edizione annuale consecutiva, con il coinvolgimento, in ciascuna occasione, di una dozzina di corsisti.

Un’intensa attività di workshop è legata alla palestra di scrittura, fine-settimana in cui affrontare, grazie alla guida di esperti di riprovata competenza, soggetti come: la produzione di un romanzo, la comunicazione, il sistema editoriale, il lavoro di ricerca che, ogni opera letteraria, presuppone.

Per questa ragione, nel 2018, abbiamo avuto l’onore di ospitare un seminario intensivo, della durata di due giorni, con Walter Siti, e di fare lo stesso , nel 2019, con Giulio Mozzi.

Sotto questo punto di vista il desiderio dei Mitilanti è proporre, nella Provincia della Spezia, occasioni formative indipendenti paragonabili a quelle che caratterizzano i principali centri culturali del paese.

Infine, grazie alle competenze dei nostri aderenti, legate allo sviluppo dell’impresa innovativa, in occasione della crisi del Covid-19 abbiamo potuto organizzare seminari online forti della partecipazione di centinaia di persone e che, in principio, si sono rivolti specificatamente a chi stava subendo forti restrizioni nelle “zone rosse”.

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